“La Camera da Letto” di Vincent Van Gogh è uno dei più grandi dipinti della storia.
Se il quadro fosse un film e dovessimo descriverlo, diremmo che è una stanza con due sedie, un tavolo, una finestra… Non verrebbe molta voglia di andarlo a vedere. È la mano del pittore e la sua interpretazione che lo rendono unico. La regia è la voce del film, e può rendere straordinaria anche la storia apparentemente più semplice. Essere registi significa dunque avere una voce artistica chiara e decisa sul “come” e “cosa” si vuole raccontare in una storia. Non importa l’esperienza.
IL RUOLO DEL REGISTA
Per sfatare tabù e semplificazioni varie, il regista non è il “capo” del film. Il regista è colui che ha la responsabilità di mantenere lo stile del film omogeneo dall’inizio alla fine, facendo collaborare i vari reparti tra loro. Per fare ciò, regia è sinonimo di empatia, con attori e membri della troupe. Un buon regista deve essere in grado di comprendere e apprezzare l’impegno e la dedizione di ciascuna persona coinvolta nel film, poiché tutti stanno lavorando per portare a compimento la sua visione.
Piccola postilla: non c’è un solo “manuale del regista”. Il modo di approcciarsi alla regia riflette la personalità del regista stesso. Quindi essere sé stessi e creare nuove regole per inventare e sconvolgere è la migliore ricetta! Quello che posso fare però è elencare una serie di strategie che si adattano a un metodo lavorativo generale, e che spero possano essere uno strumento per creare un approccio tutto vostro, dalla pagina allo schermo!
1. Pre-produzione
Una volta scelto l’approccio creativo, il regista ha il compito di comunicarlo a ogni singolo capo reparto, discutendo nei minimi dettagli avvalendosi di strumenti visivi. Potete creare presentazioni Power Point con riferimenti a film, immagini ricreate con intelligenza artificiale (usando siti come Shotdeck o Leonardo.ai), o semplici schizzi se avete una particolare vocazione per il disegno. Così facendo, avrete delle cosiddette “mood board” visive a cui tutti nella troupe possono fare riferimento.
Nelle prime discussioni con gli attori, è importante sempre tenere a mente il lavoro fatto in fase di sviluppo sui personaggi, ma essendo sempre aperti a suggerimenti degli attori stessi. Partire sempre dall’esperienza personale e dalle emozioni degli attori li aiuterà moltissimo a modellare il vostro personaggio.
Infine, fare dei sopralluoghi assieme ai capi reparto nelle location in cui si vuole girare vi aiuterà a evitare problemi il giorno delle riprese.
2. Produzione
Sul set, il regista è la figura da cui tutti pendono. È importante quindi non avvalersi di tale privilegio con troppa leggerezza, ma di essere costantemente la persona con la massima concentrazione e attenzione per i dettagli durante le riprese. Gli attori sono lo strumento principale della vostra voce, ed è fondamentale comunicare tra un ciack e l’altro cosa vi piace e cosa meno della loro interpretazione. Sempre tenendo a mente, però, che gli attori stanno mettendo la propria faccia. Sono le figure più vulnerabili sul set, e per cui bisogna mantenere la massima premura. Ciò non significa che ogni singola richiesta dai vari reparti debba essere ignorata! Anzi, è compito del regista assicurarsi che ogni membro della troupe sappia cosa fare per attuare la visione creativa. Fatevi aiutare dal vostro assistente di regia ad avere il tempo necessario per discutere con gli attori, e successivamente discutere con i vari reparti su possibili modifiche.
3. Post-produzione
Un film si fa tre volte: in scrittura, sul set, e… in montaggio. È importante prendersi il proprio tempo in sala editing con il montatore. Le riprese non sembreranno mai buone come ce le si aspetta, e la disperazione è l’ultima cosa a cui pensare. Al contrario, tempo, pazienza, e dialogo con l’editor sono le chiavi del successo di un buon montaggio. Mai imporre una visione univoca e testarda, ma sempre cercare di essere aperti alla sorpresa, perché è proprio qui che la magia avviene, e molte scelte prese in precedenza potrebbero dover cambiare, ma in un risultato inaspettatamente migliore! Nell’editing lo strumento più snobbato è il suono, che deve invece essere l’arma vincente del regista, attraverso le pause e i silenzi giusti, ma anche con musiche e suoni a riflettere il mood del film.
Come ultimo ma più importante punto, il bello dell’essere registi è di non smettere mai di imparare, dalla vita, dagli altri, e dai propri sbagli. Nel processo della realizzazione di un film capita molte volte di sbagliare, di uscire fuori strada, o di concentrarsi così tanto sulla storia che si vuole raccontare da dimenticarsi di riguardare attorno a sé. Ed è solo guardandosi attorno che gli altri guarderanno verso di te come punto di riferimento, aiutandoti così a portare alla luce la storia stupenda che vuoi raccontare!
Niccolò Salvato - Regista
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